Un paese di dighe

Per chi di voi avesse qualche curiosità sul controllo delle acque vi suggerisco  il seguente articolo di Silvia Baldi .L’Olanda forse piu’ di qualsiasi altro paese al mondo deve il suo territorio agli enormi sforzi fatti dal suo popolo per strapparlo al mare, tanto da far coniare il famoso proverbio “Dio ha creato il mondo, ma gli olandesi hanno creato l’Olanda”.

Il profilo costiero dell’Olanda  non e’ mai rimasto uguale a se’ stesso ma, col trascorrere dei secoli,  e’ costantemente mutato sia  a causa delle violente tempeste che per via degli interventi umani volti a prevenirle. (…)

Tutto il corso della storia dell’Olanda e’ in qualche modo segnato dal lento procedere dei  progressi e delle conquiste su come dominare e controllare la furia delle acque.

Nel corso del primo millennio villaggi e fattorie venivano costruiti su colline artificiali edificate dall’uomo che venivano poi connesse da dighe. A causa del continuo abbassamento del terreno, gia’ nel XII secolo comparvero delle vere e proprie agenzie governative con il compito di vigilare sul livello delle acque in una certa regione e prevenirne alluvioni, sviluppando dighe ad hoc che, col passar del tempo, vennero poi unificate in un sistema integrato.

Nel XIII secolo fecero la loro comparsa i mulini a vento che vennero subito utilizzati con grande successo nel drenaggio delle acque. Fu proprio grazie ad essi che si poterono creare i famosi polders olandesi: appezzamenti di terreno che si trovano originariamente sotto il livello del mare e che ne sono sottratti tramite la costruzione di dighe per delimitarne l’area  e il drenaggio dell’acqua tramite l’uso dei mulini. I polders sono ora parte integrante del territorio olandese, divenendone a volte veri e propri capisaldi, come ad esempio il polder di Haarlemmermeer dov’e’ situato l’aeroporto internazionale di Schiphol o il polder di Alblasserwaard che ospita i famosi 19 mulini a vento di Kinderdijk, iscritti dallUNESCO nel patrimonio mondiale dell’umanita’ nel 1997.

Nel 1932 venne completata l’imponente diga Afsluitdijk (Diga di chiusura) che, con i suoi 32 chilometri di lunghezza, aveva lo scopo di separare lo Zuiderzee dal Mare del Nord, trasformando cosi’ un enorme bacino d’acqua salata nel lago d’acqua dolce chiamato ora Ijsselmeer e reclamando al mare ben 1,700 chilometri di terra nel corso dell’opera.

Dopo le piu’ recenti e disastrose alluvioni del 1953 che videro le acque innalzarsi di ben 6 metri sopra il livello del mare e che portarono via la vita a quasi 2,000 persone, il governo decise di tentare un approccio quanto mai ambizioso e lungimirante ed approvo’ cosi’ i lavori del “Progetto Delta” che aveva lo scopo di cancellare una volta per tutte la minaccia proveniente dal mare. Cio’ venne messo in pratica innalzando ben 3,000 chilometri di dighe marine esterne e 10,000 chilometri di canali e dighe interni. Sul modello della diga Afsluitdijk, furono anche chiusi gli estuari di alcuni fiumi nella provincia dello Zeeland che vennero trasformati in laghi d’acqua dolce cosi’ da diminuire le possibili fonti di alluvioni e, al tempo stesso, ridurre il profilo costiero da dover proteggere e il conseguente numero di dighe da costruire.
I lavori iniziarono nel 1958 e terminarono solo nel 2002: e’ una delle opere umane piu’ imponenti mai realizzate nella storia dell’umanita’ tanto da venir definita come una delle sette meraviglie del mondo dalla Societa’ di Ingegneria Civile Americana.

Oggi i lavori di mantenimento e di ampliamento della struttura si rendono di tanto in tanto necessari soprattutto come sforzi preventivi volti ad arginare le possibili tragiche conseguenze del feroce cambiamento climatico osservato negli ultimi anni: l’Olanda e’ infatti uno dei paesi che risentirebbe di piu’ di un drastico innalzamento del livello degli oceani che minacciano di vanificare i risultati di una lotta durata piu’ di un millennio.” (fonte: http://www.olanda.cc)

I commenti sono chiusi.